lunedì 27 aprile 2020

L’intervista: parla il giudice Salvatore Alaimo !!!

Sig. Salvatore Alaimo
Anche questa volta ho deciso di scomodare un altro grande protagonista della nostra ornitologia, stò parlando del Sig. Salvatore Alaimo, giudice internazionale nonché presidente della Commissione Tecnica Nazionale - Canarini di Forma e Posizione Liscia, persona distinta e molto competente, ma soprattutto sempre pronto ad un confronto costruttivo, a mio parere fondamentale per il bene della nostra passione.
Presidente innanzitutto la ringrazio anticipatamente per la sua grande disponibilità e a questo punto inizierei subito con le domande…


1 – D) Tralasciando il suo aspetto più che giovanile, possiamo dire che tra i giudici di forma e posizione lisci è uno dei veterani, vuole raccontarci quando e come è iniziata la sua avventura nel mondo dell’ornitologia ?
R) La mia passione ornitologica è nata sin da piccolo, grazie anche a mio padre appassionato di canarini, lui aveva delle coppie di diversi colori, cioè pezzati, a livello amatoriale mai iscritto alla FOI, poi all’età di diciassette anni e mezzo mi sono arruolato e quindi, causa forza maggiore, ho rinunciato a questo bellissimo hobby per circa 5 anni, trascorsi tra Sardegna e Toscana, poi rientrato in Sicilia ho ripreso ad allevare con qualche coppia di canarini gialli. Nel 1988 un caro amico iscritto alla FOI mi portò a visitare una mostra ornitologica, ne rimasi entusiasta vedendo i canarini con il ciuffo chiamati Gloster e dei bellissimi esotici. Comprai subito due coppie di Gloster da un allevatore che aveva ingabbiato, ma non mi iscrissi ad alcuna Associazione, nel 1989 mi convinsi, dietro la pressione anche del mio amico, di iscrivermi alla FOI e da lì iniziò la scalata al mondo ornitologico, non più amatoriale ma a livello più professionale.
Disegno Standard 
2 - D) Tra le tante razze di canarini che alleva, escludendo per un attimo i suoi amati Japan Hoso, che posizione ha lo Scotch Fancy nella sua classifica di gradimento e quali aspetti particolari l’affascinano di questa razza ?
R) Tutte le razze che allevo sono di mio gradimento, certo che lo Scotch Fancy ha un fascino suo particolare, specialmente quando assume la posizione a semicerchio al punto di mantenerla per qualche attimo.
3 – D) Provando a ripercorrere la sua lunga carriera da giudice, secondo lei, quali passaggi fondamentali, riferendomi a pregi e difetti, hanno segnato l’evoluzione dello Scotch Fancy ?
R) Quello che posso dire per la mia esperienza, che negli anni passati spesse volte si vedevano vincere alla mostre canarini con un ottima taglia, ma la struttura del canarino era troppo eccessiva, con corpo e spalle molto grandi e larghe ed un petto molto sporgente. Adesso il livello si è alzato tantissimo, grazie anche alla selezione fatta da allevatori esperti. Ormai raramente vediamo vincere Scotch con i difetti sopra menzionati, ma vediamo sul podio soggetti di ottime caratteristiche, con ottima taglia, stretti di spalle e senza prominenza nel petto.
4 – D) Ormai da diversi anni è un giudice internazionale, chiamato spesso a giudicare nelle più importanti manifestazioni a livello europeo. In base alla sua esperienza, crede che lo Scotch Fancy sia una razza facile da giudicare? Quali consigli si sente di dare ai suoi giovani colleghi ?
R) Nessuna razza è facile da giudicare, ma certamente in quei soggetti di posizione è molto più difficile, è lì che il Giudice deve avere tanta pazienza ed attendere l’attimo giusto che il soggetto assuma la posizione corretta. I colleghi hanno tutti un’ottima conoscenza delle razze che giudicano, l’unica cosa che posso suggerire ai nuovi colleghi giudici di tenersi scrupolosamente allo standard della razza e di dare molta attenzione alle voci principali Posizione, Forma del Corpo, Piumaggio, Spalle e Dorso e di tenere sempre in considerazioni le voci minori che sono quelle che poi fanno la differenza per scegliere i migliori soggetti da portare a podio. 
5 – D) Quando si appresta a giudicare uno Scotch Fancy, a quali particolari pregi e difetti pone maggiore attenzione prima di stilare la classifica ?
R) Come dicevo al punto quattro parlando di posizione e di forma queste due voci camminano di pari passo per la maggiore per stilare una classifica, ma a parità per determinare il successo dovranno prevalere quei soggetti che oltre ai 
predetti requisiti, saranno stati valutati singolarmente con attenzione, in positivo, alle voci minori tra cui la testa piccola e ovale, il collo lungo ed armonioso, la coda tenuta ben stretta sotto il posatoio, petto perfetto senza la presenza del così detto cravattino, le zampe, pulizia perfetta e atteggiamento fiero che esprime il soggetto al momento del giudizio.
6 - D) Cosa pensa del livello di selezione che ha raggiunto oggi la razza e su quali caratteristiche, riferendomi sempre a pregi e difetti, bisognerebbe porre maggiore attenzione negli accoppiamenti ?
R) Oggi lo Scotch ha raggiunto un ottimo livello, migliorandosi specialmente sulla forma del corpo, sulle spalle e sul dorso. Quello che posso consigliare è di evitare accoppiamenti tra canarini con la presenza degli stessi difetti, ma accoppiare canarini con pregi e difetti opposti eliminando gradualmente quei soggetti con piumaggio troppo lungo, spalle troppo larghe, collo troppo corto, testa troppo grossa, ecc. ecc.
7 – D) Tenendo conto dell’importanza che ha per un giudice allevare una determinata razza, secondo lei, mettere in riproduzione qualche coppia di Scotch Fancy, è sufficiente per poter conoscere la razza a tal punto, da considerare un giudice specialista di razza ?
R) Per considerarsi un giudice esperto o specialista, non basta avere in allevamento delle coppie di canarini Scotch, prima bisogna acquisire tantissima esperienza negli anni, partecipando a specifici aggiornamenti e convegni, partecipando alle mostre specialistiche e a quelle di una certa importanza, ma anche a quelle piccole.
8 – D) Troppo spesso ci si dimentica dell’importanza e del reale scopo che dovrebbe avere il giudizio che avviene alle mostre, il ruolo del giudice non si dovrebbe limitare a stilare la semplice classifica. Dal suo operato dipende l’evoluzione della razza e spesso dell’allevatore, soprattutto se neofita, perché bisogna tener bene a mente che i canarini premiati alle mostre saranno i protagonisti delle cove.
Detto questo, crede sia auspicabile “creare” quanto prima, la figura di giudici specialisti, non dico per singola razza, ma al massimo per 2/3 razze, in modo da farli giudicare nelle mostre più importanti ?
R) Di creare una figura di giudici specialisti se ne parla da diversi anni, infatti gli organi della FOI della ODG e delle CCTTNN che hanno sposato questo progetto, negli ultimi anni hanno organizzato dei Master di specializzazione in collaborazione con i Club, coinvolgendo i Giudici predisposti a giudicare quel tipo di razza, formando un rosa di giudici da utilizzare in occasione di mostre specialistiche ed ai Campionati.
 9 – D) Ci vorrebbe spiegare con quale criterio avvengono le assegnazioni delle razze ad ogni singolo giudice, prima del giudizio nelle più importanti manifestazioni ornitologiche e per quale motivo, sempre più spesso, ai giudici viene assegnata la razza che, per utilizzare un eufemismo, “non sono proprio specialisti” ?
R) Sappiamo che le razze a concorso della nostra specializzazione sono venti, difficilmente i giudici allevano tutte le razze per svariati motivi che non stiamo qui a raccontare, quindi può capitare in certe manifestazioni importanti, se fai da coordinatore come Presidente di CTN, hai dei colleghi a disposizione che non allevano tutte le razze, ed inoltre ti ritrovi per esempio con 4 o 5 razze di canarini con numeri superiori magari ai giudici più indicati a giudicare quella determinata razza, quindi dopo aver assegnato i canarini nel numero stabilito dai regolamenti, sei obbligato ad assegnare con un certo criterio anche gli altri soggetti rimanenti e le altre razze a concorso, che normalmente vengono assegnate tra i componenti della CTN, al Presidente di Collegio e ai colleghi giudici più esperiti.
10 – D) Lo scorso 12 gennaio, in qualità di presidente della CTN dei CFPL, nonché socio dello Scotch Canary Club, è stato invitato alla quinta edizione dello “Scotch Day”, manifestazione a dir poco originale, in quanto i soggetti esposti vengono giudicati dagli stessi allevatori.
Dopo aver analizzato la qualità dei soggetti esposti alla manifestazione e l’utile confronto tra giudici ed allevatori, crede sia auspicabile, per il futuro, prendere in considerazione meeting del genere con l’intento di stabilire e dettare, in piena sinergia tra CTN dei FPL e Club, una “linea guida”, in modo da uniformare i criteri di giudizio ed indirizzare correttamente l’allevamento in quel determinato periodo ?
R) Devo ringraziare i rappresentanti del Club dello Scotch Fancy per questo invito in veste di Presidente della CTN/CFPL al 5° “SCOTCH Day” dandomi l’opportunità di confrontarmi con gli allevatori del Club e non. Faccio gli elogi per come hanno organizzato questo evento curato nei minimi dettagli. Gli allevatori hanno partecipato con un massimo di due soggetti che già si trovavano pronti in gabbie da esposizione. La prassi prevedeva che in qualità di Presidente della CTN/CFPL scegliessi insieme al collega della CTN Carmelo Caroppo, tra i circa 50 soggetti presenti, il migliore per ogni categoria e varietà, invece gli allevatori votavano i primi tre escludendo i propri soggetti, nella fase successiva venivano esclusi i soggetti meno votati e così fino alla fine dove rimanevano i più votati. Posso dire che ho trovato allevatori veramente preparati perché il giudizio dei soggetti fatto dagli allevatori e quello fatto da noi non si è scostato più di tanto. Alla manifestazione erano presenti altri colleghi giudici della nostra specializzazione iscritti al Club. Questa esperienza piacevole, sicuramente da ripetere, la consiglio anche ad altri Club della nostra Specializzazione in collaborazione con la CTN.
Salvatore Alaimo
Giudice Internazionale
Canarini di Forma e Posizione Lisci

giovedì 22 agosto 2019

Considerazioni tecniche sullo Scotch Fancy di Roberto Pini

Già da qualche tempo sento il bisogno di dover condividere con tutti gli appassionati dello Scotch Fancy alcune considerazioni a mio parere molto importanti. Tali considerazioni sono focalizzate sull’importanza delle angolature dell’articolazione dello Scotch, in particolare mi riferisco alle angolature delle zampe e delle ali. Queste considerazioni sono il frutto di osservazioni quasi trentennali, scaturite da continui dialoghi tecnici con diversi allevatori, in particolar modo con l’amico Tullio De Biase, con il quale da qualche anno discuto e disquisisco sull’argomento, senza tralasciare i vari confronti con Franco Lovato, grande allevatore da cui molti hanno attinto, e recentemente con Francesco Speranza, Nicola Iavarone, Carmine Settembre, Quinto Forte e Mirco Meccariello, a volte con lui sembra che lo sgrido, ma non è cosi… Ecco tutti questi scambi di opinioni, negli anni mi hanno portato ad affinare lo studio di alcuni particolari che cercherò di condividere, dico alcuni perché ce ne sarebbero tanti, ma non voglio esagerare. Per semplificare e chiarire meglio il concetto, allegherò alcuni disegni con la speranza di riuscire a stimolare in voi una voglia di approfondire lo studio dei particolari, ma soprattutto spero che non vi limitiate a pensare che il giudizio di questo difficile e bellissimo canarino, venga liquidato con le ormai famose frasi: “ognuno lo vede a modo suo” oppure “ciò che conta è l’insieme” ecc., ecc.. A tal proposito mi riferisco ai giudici, soprattutto a loro chiedo maggiore attenzione nei dettagli, onde evitare che canarini discreti prendano 96 o 95 punti, mentre altri eccellenti si fermino a 90 o addirittura 89, con questo ci tengo a precisare che non mi sto riferendo ai punteggi dello scorso anno, dove infatti alcuni 95 erano veramente molto belli, ma mi riferisco in generale. Sicuramente c’è da dire che l’errore ci può stare, del resto tutti possiamo sbagliare, ma  sono fermamente convinto che solo una profonda conoscenza dei dettagli, da parte di noi allevatori e dei giudici, farà migliorare questa razza.

ANGOLATURE DELL’ARTICOLAZIONE

Nei soggetti migliori, il tarso dovrà avere un’angolatura di circa 25° a destra e la tibia
FIGURA 1
avrà un’angolatura di 45° a sinistra dove l’angolatura del tarso parte dal posatoio, mentre quella della tibia dalla caviglia. Il femore dal punto di giuntura, ginocchio, avrà un’angolatura di circa 120° a destra. Fatta questa doverosa premessa, se ora dovessimo ipotizzare una linea immaginaria, tracciata partendo dal prolungamento della tibia (linea rossa tratteggiata figura 1), ci accorgeremo che tale linea andrà esattamente in direzione dell’occhio del canarino (come da figura 1), in questo caso il soggetto avrà una curvatura perfetta. Diversamente se la stessa line immaginaria dovesse andare in direzione del becco il soggetto, per poter stare in equilibrio dovrà obbligatoriamente mostrare il petto. Altro caso se la medesima linea immaginaria, dovesse puntare in direzione della nuca ci troveremo di fronte ad un canarino che per restare in equilibrio ci mostrerà inevitabilmente le spalle, pur raggiungendo, in questo caso, una vaga forma a semicerchio.



FIGURA 2
  POSIZIONE DELLE ALI

Se il punto di “attacco” delle ali, coinciderà con il punto A (come da figura 2) le ali dello scotch troveranno nel corpo il corretto appoggio fino al codione e di conseguenza non deborderanno, in questo caso saremo di fronte ad un soggetto di buona fattura, come del resto recita lo standard. Se diversamente, nei soggetti di ibridazione Bossu ed f.p.a. (tipo gibber e giboso), le ali avranno un "attacco" più laterale e basso e quindi l’attaccatura coinciderà con il punto B (come da figura 2), pertanto, inevitabilmente deborderanno in un antiestetico prolungamento. A questo punto credo sia doveroso fare una precisazione: in entrambe i casi le ali sono dritte, l’importante differenza sta nel fatto che quando l’attaccatura delle stesse rispetta lo standard e cioè ali attaccate alte nel punto A (come da figura 2), l’effetto ottico di aderenza al corpo le farà sembrare cure.



 

STANDARD E PENALIZZAZIONI

Altra considerazione, a mio parere molto importante, è scaturita dalla lettura dello standard, mi sono preso la briga di porre all’attenzione degli appassionati, allevatori e giudici, alcuni difetti menzionati dallo standard, con relative penalizzazioni, che spesso non vengono neanche presi in considerazione, ne dai  giudici e ne dagli allevatori (figura 3 e figura 4).    

FIGURA 3
FIGURA 4
Vi ringrazio per l’attenzione e spero possa servire, diversamente non mi offendo, l’importante che non ne nasca una polemica, ma un piccolo sassolino vorrei togliermelo: è indubbio che Campania e Sicilia raggruppino il più alto numero di allevatori di questa magnifica razza, ma vorrei sottolineare che anche da altre parti si alleva e si studia questa magnifica razza, purtroppo le vicissitudini della vita, non mi danno spesso l’opportunità di partecipare alle mostre d’élite, ma comunque mi applico come se le dovessi fare. Grazie per aver letto queste considerazioni, buona muta ai vostri canarini e buone mostre.

venerdì 12 luglio 2019

I Signori dello Scotch Fancy: Roberto Pini

Sig. Roberto Pini

D - 1) Vuole raccontare in che anno e dove ha visto per la prima volta lo Scotch Fancy ?
R) È stato nel 1988, presso un banco mercato per animali a Milano.

D - 2) Quali caratteristiche particolari, riferendomi a pregi e difetti, avevano i soggetti di quel periodo e cosa l'ha affascinata sin da subito ?

R) Quelli che vidi, erano affascinanti, erano di ceppo anglosassone e scozzese, con spalle strettissime ed alte ed il collo lungo e proteso in avanti, esprimevano azione sia “the action” che “the hop” anche se avevano un piumaggio migliorabile ed un poco di spigolosità a riposo, ma trasmettevano potenza abbinata ad eleganza e finezza, ma soprattutto la bellezza del cerchio, non dimentichiamo che gli inglesi, definiscono lo scotch,  “l'uccello del cerchio”, ed il fascino di vedere la metà dovendo immaginare l'altra metà che non c’è, non ha paragoni per me.
 
D - 3) Tra gli storici allevatori pionieri della razza, secondo lei chi, in che modo e con quali pregi ne ha influenzato maggiormente lo sviluppo, gettando nel tempo le basi che ci hanno portato allo Scotch Fancy dei giorni nostri ?
R) È una domanda difficile, più di un allevatore ha contribuito al miglioramento della razza, soprattutto chi ha ragionato e selezionato standard alla mano. I canarini da me citati precedentemente, erano di un certo dott. Bonaura, di origini campane ma residente a Milano, che avendo possibilità economiche, acquistava canarini, importandoli da Scozia ed Inghilterra, in periodi in cui giravano ancora scotch originali, animali di caratteristiche uniche, ma assolutamente fedeli alle descrizioni dello standard per quanto riguarda il carattere ed il movimento, avevano qualche lacuna nel piumaggio, parliamo di anni 70/80.

D - 4) Da quale ceppo provenivano le sue prime coppie e su quali linee, negli anni a seguire, ha basato il suo lavoro genetico ?

R) Come ho detto sopra sono partito da quegli scotch, poi ho cominciato a procurarmi qualche soggetto tramite un amico appassionato che li reperiva nella cintura Milanese, da un allevatore non iscritto, certamente ho mantenuto nel ceppo le caratteristiche caratteriali e del corpo di quei soggetti anglosassoni, cercando di migliorarne, piumaggio e rotondità, nel senso della curva e della dolcezza della medesima.

D - 5) A quali pregi da maggiore importanza nella scelta dei riproduttori e quali soggetti elimina categoricamente dalla riproduzione ?

R) La figura standard è appesa nel mio allevamento, negli anni ho scartato tutti quei soggetti che trasmettevano caratteristiche di meticciamento Bossu o di altre razze di fp arricciate e negli ultimi anni posso dire che la scelta passa per piccoli dettagli ed a volte solo per simpatia, posso ritenermi soddisfatto del mio lavoro, lungo e faticoso, proprio perché nato dal nulla quasi 30 anni fa.

D - 6) Che importanza ha la consanguineità nelle sue combinazioni genetiche ? …e l'utilizzo del carattere intenso ?

R) Ritengo la consanguineità indispensabile per avanzare nel lavoro genetico, per quanto riguarda gli intensi non ne posseggo ancora, perché non ho ancora trovato ciò che mi piace, ma mi sono promesso di farlo.

D - 7) Un corretto programma di allevamento, ad un certo punto porta inevitabilmente a dover rinsanguare accoppiando in “rottura”. Vuole dirci in che modo procede e se per caso ha una sorta di collaborazione con qualche allevatore ?
R) Per ora le mie coppie pur avendo parentela, mi consentono di allevare in assoluta tranquillità, ma se dovessi avere la necessità di rinsanguare, cercherei in qualche gabbione in uccelleria, senza osservare l'anello, anche senza anello mi va bene, basta che mi paga l'occhio, spesso ti sorprendono. Recentemente ho avuto diversi scambi con l'amico e grandissimo allevatore e tecnico della razza Tullio De Biase, con il quale è nato da anni un importante sodalizio tecnico, e poi un paio di soggetti da Francesco Speranza, grandissimo allevatore, i suoi risultati parlano per lui.

D - 8) Cosa pensa del livello di selezione che ha raggiunto oggi la razza e su quali caratteristiche, riferendomi a pregi e difetti, bisognerebbe porre maggiore attenzione negli accoppiamenti?
R) Non vorrei essere ripetitivo, ma credo che una buona conoscenza di lettura dello standard, con relativa visione del disegno standard originale, offrano tutte le possibilità per un’ottima selezione.

D - 9) Analizzando i risultati delle più importanti mostre ornitologiche - dove per l’alto numero di soggetti iscritti, a giudicare la razza è più di un singolo giudice – spesso si riscontrano valutazioni completamente discordanti tra loro. Non crede che manchi una “linea guida”, capace di uniformare i criteri di giudizio in modo da indirizzare correttamente l’allevamento in quel determinato periodo ? Secondo lei, un meeting annuale organizzato dal club, con relatore un esperto della razza, potrebbe essere utile alla formazione di nuovi allevatori e “giudici specialisti” ?
R) Quando ci si parla è sempre utile, ma certe frasi tipo “ognuno vede lo scotch a modo suo” oppure “che fa è il colpo d’occhio” non aiutano la selezione tecnica e creano confusione a chi deve decidere in giudizio. Ho visto premiare canarini alla voce taglia solo perché semplicemente più larghi, perché l'occhio inganna, un consiglio che mi sento di dare ai giudici è di allevare la razza e di farlo seguendo i criteri di giudizio che porterete certamente con voi in giudizio, consultandoli insieme ad una buona dose di buona fede, il resto lo dobbiamo fare noi accettando i giudizi, almeno quelli buoni.

✋✋✋ Prima di fare la prossima domanda consentitemi di esprimere un mio pensiero: sono fermamente convinto che il club di razza debba essere il più importante organo preposto alla tutela della razza a 360°, ricordando soprattutto che lo scopo del giudizio che avviene alle mostre, non si limita alla mera classifica, ma è l’unico strumento per migliorare la razza, indirizzando correttamente l’allevamento, perchè bisogna tener bene a mente che i canarini premiati alle mostre saranno i protagonisti delle cove. Eccoci con la domanda… 👍👍👍

D - 10) Secondo lei cosa potrebbe fare la CCTTNN-CFPL, magari in sinergia con lo Scotch Canary Club, per garantire, nelle mostre più importanti, un “giudice specialista” ?
R) Non servono misure speciali, è forse la razza più difficile ed affascinante della fpl, credo che gli incontri tecnici, condotti seguendo lo standard come il Vangelo ed affiancare giovani giudici agli esperti senza caricarli di grosse responsabilità, possa aiutare a migliorare il giudizio.

D - 11) Nella precedente raccolta d’interviste “Punti di vista sullo Scotch Fancy” sono rimasto colpito da alcune risposte date alla seconda domanda, domanda che ritroviamo anche in questa intervista. In sintesi tutti gli allevatori intervistati sono stati affascinati dalle rotondità che contraddistingue la razza, molti per definire lo scotch hanno utilizzato l’aggettivo “elegante”…
A me ha colpito particolarmente la seguente risposta, che condivido in pieno e per evitare errori, cito testualmente: “Ciò che mi ha affascinato di questa razza è stata la forma particolare, l’eleganza, questa figura esile, cilindrica e quel senso di leggerezza che mi ha trasmesso.”
Premesso che lo standard cita testualmente: “Lo scotch non dovrà mai dare l’impressione di pesantezza”, secondo quello che vediamo oggi alle mostre, non crede che i soggetti sopra descritti, siano spesso penalizzati per favorire soggetti molto pesanti, grossolani ed inevitabilmente grandi di taglia ? Secondo lei perché ? Si sta sbagliando qualcosa ?
R) Penso che il problema dell’interpretazione della voce “taglia”, sia da imputare alla ricerca della medesima affidandosi al colpo d’occhio, così che grosso sembra anche più grande, in realtà vedere schede di giudizio dare un meno uno nella taglia a soggetti che in realtà erano più lunghi di altri, premiati con zero penalità... credo che la consultazione dei criteri di giudizio durante il medesimo sia indispensabile per ridurre il margine di errore, ma purtroppo non sempre avviene e la capacità di un giudice di saper misurare attraverso la distanza dei posatoi a livello ottico, per stabilire la misura, sia determinante, ma è una dote che non tutti hanno… serve allenamento. Alla fine di tutto è importante che noi allevatori sappiamo riconoscere i buoni soggetti non in base ai giudizi avuti, ma per conoscenza della razza, ricordiamoci che alla fine è uno sport e la soddisfazione individuale è anche guardare i migliori soggetti in allevamento e poter gongolare di gioia, così da continuare nel migliore modo la selezione.