venerdì 14 giugno 2019

I Signori dello Scotch Fancy: Giuseppe Colucci

Sig. Giuseppe Colucci

1 - D) Vuole raccontare in che anno e dove ha visto per la prima volta lo Scotch Fancy ?
R) La prima volta che ho visto uno Scotch Fancy correva l'anno 1978 a casa del Sig. Giuseppe Caputo di Avellino. Mi innamorai subito di questa meravigliosa razza comprandone 5 coppie e vincendo il campionato regionale a Torre Annunziata l'anno successivo.

2 - D) Quali caratteristiche particolari, riferendomi a pregi e difetti, avevano i soggetti di quel periodo e cosa l'ha affascinata sin da subito ?
R) A differenza di oggi lo Scotch si presentava con un piumaggio non aderente e con le spalline ben marcate, fermo restando le altre qualità. Ma nonostante ciò mi sono piaciuti per la loro forma e portamento.

3 - D) Tra gli storici allevatori pionieri della razza, secondo lei chi, in che modo e con quali pregi ne ha influenzato maggiormente lo sviluppo, gettando nel tempo le basi che ci hanno portato allo Scotch Fancy dei giorni nostri ?

R) I pionieri che hanno migliorato molto questa razza sono stati i seguenti: Gaetano Persico, Giuseppe Colucci, Tullio De Biase, Carmine Settembre, Costantino Ciampi, Amedeo Rotondo. Questi allevatori hanno migliorato molto la posizione, il piumaggio e la tipicità dandone una forma molto elegante e quel senso di leggerezza alla razza.

4 - D) Da quale ceppo provenivano le sue prime coppie e su quali linee, negli anni a seguire, ha basato il suo lavoro genetico ?

R) I miei Scotch provenivano da Giuseppe Caputo che tolse per motivi di salute, vinsi il campionato regionale subito il primo anno, con somma soddisfazione, innamorandomi ancora di più di questa razza e pian piano li ho migliorati, lavorando sul piumaggio, sulla posizione e portamento ed infine sulla cilindricità del corpo.

5 - D) A quali pregi da maggiore importanza nella scelta dei riproduttori e quali soggetti elimina categoricamente dalla riproduzione ?
R) Chiaramente escludevo tutti i soggetti carenti nelle qualità citate al punto 4, tenevo solo qualche soggetto di taglia, anche con piccoli difetti, ma con corpo cilindrico e buona posizione.

6 - D) Che importanza ha la consanguineità nelle sue combinazioni genetiche ? …e l'utilizzo del carattere intenso ?
R) Per quanto riguarda la consanguineità il sottoscritto non ritiene che sia la strada giusta da seguire per migliorare la razza. L'utilizzo del carattere intenso lo trovo ottimo solo per un primo ciclo di accoppiamento.

7 - D) Un corretto programma di allevamento, ad un certo punto porta inevitabilmente a dover rinsanguare accoppiando in “rottura”. Vuole dirci in che modo procede e se per caso ha una sorta di collaborazione con qualche allevatore ?
R) Certo, dopo 3 o 4 anni di accoppiamento dello stesso ceppo è inevitabile inserire nuovi soggetti provenienti da altri allevatori, per poter dare nuova linfa e vigorosità agli stessi, anche per non incorrere nella consanguineità stretta con conseguente indebolimento dei soggetti. Quindi per rinsanguare l'allevamento, interscambiavo con l'amico fraterno De Diase, perchè ritenevo che la qualità dei suoi canarini, era molto simile ai miei, sia come forma e tipicità e sia come eleganza e leggerezza.

8 - D) Cosa pensa del livello di selezione che ha raggiunto oggi la razza e su quali caratteristiche, riferendomi a pregi e difetti, bisognerebbe porre maggiore attenzione negli accoppiamenti?
R) Ad oggi in Italia gli allevatori di “grido” li hanno portati ad un’eccellente qualità, vedi Nicola Iavarone con i suoi 95 punti al Campionato Italiano di Parma nel 2018, mai raggiunti prima in altre manifestazioni, dando una vivacità e leggerezza allo Scotch di oggi.

9 - D) Analizzando i risultati delle più importanti mostre ornitologiche - dove per l’alto numero di soggetti iscritti, a giudicare la razza è più di un singolo giudice – spesso si riscontrano valutazioni completamente discordanti tra loro. Non crede che manchi una “linea guida”, capace di uniformare i criteri di giudizio in modo da indirizzare correttamente l’allevamento in quel determinato periodo ? Secondo lei, un meeting annuale organizzato dal club, con relatore un esperto della razza, potrebbe essere utile alla formazione di nuovi allevatori e “giudici specialisti” ?
R) Effettivamente capita spesso che un soggetto esposto a più mostre e giudicato da diverso giudice si vede un giudizio discordante rispetto alla mostra precedente. Questo non fa bene ne all'allevatore ne alla razza, lo standard è uno e non si possono diversificare le valutazioni. Questo succede perché molti giudici non allevano Scotch e sono costretti a giudicare la vasta gamma della FPL che la F.O.I. impone, risultanti bravi in certe razze e meno bravi in altre. Secondo me la CCTTNN-CFPL in collaborazione con il Club dello Scotch, dovrebbe organizzare almeno 2 meeting all’anno, per cercare una linea guida da seguire, noi allevatori e gli stessi giudici, proprio per evitare le discordanze nei giudizi alle mostre.

✋✋✋ Prima di fare la prossima domanda consentitemi di esprimere un mio pensiero: sono fermamente convinto che il club di razza debba essere il più importante organo preposto alla tutela della razza a 360°, ricordando soprattutto che lo scopo del giudizio che avviene alle mostre, non si limita alla mera classifica, ma è l’unico strumento per migliorare la razza, indirizzando correttamente l’allevamento, perchè bisogna tener bene a mente che i canarini premiati alle mostre saranno i protagonisti delle cove. Eccoci con la domanda…👍👍👍

10 - D) Secondo lei cosa potrebbe fare la CCTTNN-CFPL, magari in sinergia con lo Scotch Canary Club, per garantire, nelle mostre più importanti, un “giudice specialista” ?
R) Ritengo che la CCTTNN-CFLP in sinergia con lo Scotch Canary Club, dovrebbe specializzare ancora di più i giudici per avere un giudizio più omogeneo alle mostre.

11 - D) Nella precedente raccolta d’interviste “Punti di vista sullo Scotch Fancy” sono rimasto colpito da alcune risposte date alla seconda domanda, domanda che ritroviamo anche in questa intervista. In sintesi tutti gli allevatori intervistati sono stati affascinati dalle rotondità che contraddistingue la razza, molti per definire lo scotch hanno utilizzato l’aggettivo “elegante”… A me ha colpito particolarmente la seguente risposta, che condivido in pieno e per evitare errori, cito testualmente: “Ciò che mi ha affascinato di questa razza è stata la forma particolare, l’eleganza, questa figura esile, cilindrica e quel senso di leggerezza che mi ha trasmesso.” Premesso che lo standard cita testualmente: “Lo scotch non dovrà mai dare l’impressione di pesantezza”, secondo quello che vediamo oggi alle mostre, non crede che i soggetti sopra descritti, siano spesso penalizzati per favorire soggetti molto pesanti, grossolani ed inevitabilmente grandi di taglia ? Secondo lei perché ? Si sta sbagliando qualcosa ?
R) Ultimamente effettivamente alle mostre si sta verificando che a vincere le mostre sono Scotch di taglia marcando visivamente molte caratteristiche che si differiscono dallo standard, tipo testa grande e piumaggio lungo, trasmettendo un’aria di pesantezza e non di leggerezza ed eleganza. Io personalmente preferisco tra una taglia minima e massima una taglia media, ovviamente senza far perdere stile ed eleganza allo Scotch. Ma purtroppo ci sono giudici che preferiscono Scotch più piccoli di taglia ma fatti bene ed altri che si lasciano incantare dalla taglia tralasciando quei fattori che ne determinano la bellezza e l'eleganza dello  Scotch. E’ chiarissimo che se un giudice mi fa vincere la gara con un canarino grossolano di taglia mi induce a sbagliare facendomi scartare canarini più piccoli ma belli.

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