Sig. Giuseppe Colucci |
1 - D) Vuole raccontare in che anno e dove
ha visto per la prima volta lo Scotch Fancy ?
R) La prima volta che ho visto uno Scotch
Fancy correva l'anno 1978 a casa del Sig. Giuseppe Caputo di Avellino. Mi
innamorai subito di questa meravigliosa razza comprandone 5 coppie e vincendo
il campionato regionale a Torre Annunziata l'anno successivo.
2 - D) Quali caratteristiche particolari,
riferendomi a pregi e difetti, avevano i soggetti di quel periodo e cosa l'ha
affascinata sin da subito ?
R) A differenza di oggi lo Scotch si
presentava con un piumaggio non aderente e con le spalline ben marcate, fermo
restando le altre qualità. Ma nonostante ciò mi sono piaciuti per la loro forma
e portamento.
3 - D) Tra gli storici allevatori
pionieri della razza, secondo lei chi, in che modo e con quali pregi ne ha
influenzato maggiormente lo sviluppo, gettando nel tempo le basi che ci hanno
portato allo Scotch Fancy dei giorni nostri ?
R) I pionieri che hanno migliorato molto
questa razza sono stati i seguenti: Gaetano Persico, Giuseppe Colucci, Tullio
De Biase, Carmine Settembre, Costantino Ciampi, Amedeo Rotondo. Questi
allevatori hanno migliorato molto la posizione, il piumaggio e la tipicità
dandone una forma molto elegante e quel senso di leggerezza alla razza.
4 - D) Da quale ceppo provenivano le sue
prime coppie e su quali linee, negli anni a seguire, ha basato il suo lavoro
genetico ?
R) I miei Scotch provenivano da Giuseppe
Caputo che tolse per motivi di salute, vinsi il campionato regionale subito il
primo anno, con somma soddisfazione, innamorandomi ancora di più di questa
razza e pian piano li ho migliorati, lavorando sul piumaggio, sulla posizione e
portamento ed infine sulla cilindricità del corpo.
5 - D) A quali pregi da maggiore
importanza nella scelta dei riproduttori e quali soggetti elimina
categoricamente dalla riproduzione ?
R) Chiaramente escludevo tutti i soggetti
carenti nelle qualità citate al punto 4, tenevo solo qualche soggetto di
taglia, anche con piccoli difetti, ma con corpo cilindrico e buona posizione.
6 - D) Che importanza ha la
consanguineità nelle sue combinazioni genetiche ? …e l'utilizzo del carattere
intenso ?
R) Per quanto riguarda la consanguineità
il sottoscritto non ritiene che sia la strada giusta da seguire per migliorare
la razza. L'utilizzo del carattere intenso lo trovo ottimo solo per un primo
ciclo di accoppiamento.
7 - D) Un corretto programma di
allevamento, ad un certo punto porta inevitabilmente a dover rinsanguare
accoppiando in “rottura”. Vuole dirci in che modo procede e se per caso ha una
sorta di collaborazione con qualche allevatore ?
R) Certo, dopo 3 o 4 anni di
accoppiamento dello stesso ceppo è inevitabile inserire nuovi soggetti
provenienti da altri allevatori, per poter dare nuova linfa e vigorosità agli
stessi, anche per non incorrere nella consanguineità stretta con conseguente
indebolimento dei soggetti. Quindi per rinsanguare l'allevamento,
interscambiavo con l'amico fraterno De Diase, perchè ritenevo che la qualità
dei suoi canarini, era molto simile ai miei, sia come forma e tipicità e sia
come eleganza e leggerezza.
8 - D) Cosa pensa del livello di
selezione che ha raggiunto oggi la razza e su quali caratteristiche,
riferendomi a pregi e difetti, bisognerebbe porre maggiore attenzione negli
accoppiamenti?
R) Ad oggi in Italia gli allevatori di
“grido” li hanno portati ad un’eccellente qualità, vedi Nicola Iavarone con i
suoi 95 punti al Campionato Italiano di Parma nel 2018, mai raggiunti prima in
altre manifestazioni, dando una vivacità e leggerezza allo Scotch di oggi.
9 - D) Analizzando i risultati delle più importanti
mostre ornitologiche - dove per l’alto numero di soggetti iscritti, a giudicare
la razza è più di un singolo giudice – spesso si riscontrano valutazioni completamente
discordanti tra loro. Non crede che manchi una “linea guida”, capace di
uniformare i criteri di giudizio in modo da indirizzare correttamente
l’allevamento in quel determinato periodo ? Secondo lei, un meeting annuale
organizzato dal club, con relatore un esperto della razza, potrebbe essere
utile alla formazione di nuovi allevatori e “giudici specialisti” ?
R) Effettivamente capita spesso che un
soggetto esposto a più mostre e giudicato da diverso giudice si vede un
giudizio discordante rispetto alla mostra precedente. Questo non fa bene ne
all'allevatore ne alla razza, lo standard è uno e non si possono diversificare
le valutazioni. Questo succede perché molti giudici non allevano Scotch e sono
costretti a giudicare la vasta gamma della FPL che la F.O.I. impone, risultanti
bravi in certe razze e meno bravi in altre. Secondo me la CCTTNN-CFPL in
collaborazione con il Club dello Scotch, dovrebbe organizzare almeno 2 meeting all’anno,
per cercare una linea guida da seguire, noi allevatori e gli stessi giudici,
proprio per evitare le discordanze nei giudizi alle mostre.
✋✋✋ Prima di fare la prossima domanda
consentitemi di esprimere un mio pensiero: sono fermamente convinto che il club
di razza debba essere il più importante organo preposto alla tutela della razza
a 360°, ricordando soprattutto che lo scopo del giudizio che avviene alle
mostre, non si limita alla mera classifica, ma è l’unico strumento per
migliorare la razza, indirizzando correttamente l’allevamento, perchè bisogna
tener bene a mente che i canarini premiati alle mostre saranno i protagonisti
delle cove. Eccoci con la domanda…👍👍👍
10 - D) Secondo lei cosa potrebbe fare la
CCTTNN-CFPL, magari in sinergia con lo Scotch Canary Club, per garantire, nelle
mostre più importanti, un “giudice specialista” ?
R) Ritengo che la CCTTNN-CFLP in sinergia
con lo Scotch Canary Club, dovrebbe specializzare ancora di più i giudici per
avere un giudizio più omogeneo alle mostre.
11 - D) Nella precedente raccolta
d’interviste “Punti di vista sullo Scotch Fancy” sono rimasto colpito da alcune
risposte date alla seconda domanda, domanda che ritroviamo anche in questa
intervista. In sintesi tutti gli allevatori intervistati sono stati affascinati
dalle rotondità che contraddistingue la razza, molti per definire lo scotch
hanno utilizzato l’aggettivo “elegante”… A me ha colpito particolarmente la
seguente risposta, che condivido in pieno e per evitare errori, cito testualmente:
“Ciò che mi ha affascinato di questa razza è stata la forma
particolare, l’eleganza, questa figura esile, cilindrica e quel senso di
leggerezza che mi ha trasmesso.”
Premesso che lo standard cita testualmente: “Lo scotch non dovrà mai dare
l’impressione di pesantezza”, secondo quello che vediamo oggi alle mostre, non
crede che i soggetti sopra descritti, siano spesso penalizzati per favorire soggetti
molto pesanti, grossolani ed inevitabilmente grandi di taglia ? Secondo lei
perché ? Si sta sbagliando qualcosa ?
R) Ultimamente effettivamente alle mostre si sta
verificando che a vincere le mostre sono Scotch di taglia marcando visivamente
molte caratteristiche che si differiscono dallo standard, tipo testa grande e piumaggio
lungo, trasmettendo un’aria di pesantezza e non di leggerezza ed eleganza. Io
personalmente preferisco tra una taglia minima e massima una taglia media,
ovviamente senza far perdere stile ed eleganza allo Scotch. Ma purtroppo ci
sono giudici che preferiscono Scotch più piccoli di taglia ma fatti bene ed
altri che si lasciano incantare dalla taglia tralasciando quei fattori che ne
determinano la bellezza e l'eleganza dello Scotch. E’ chiarissimo che se
un giudice mi fa vincere la gara con un canarino grossolano di taglia mi induce
a sbagliare facendomi scartare canarini più piccoli ma belli.
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