venerdì 21 giugno 2019

I Signori dello Scotch Fancy: Federico Cafiero

Sig. Federico Cafiero

1 - D) Vuole raccontare in che anno e dove ha visto per la prima volta lo Scotch Fancy ?
R) La prima volta che vidi uno Scotch Fancy era nel 1996, andai con mio padre in un’uccelleria del mio quartiere per comprare mangime per canarini, visto che mio padre allevava canarini nostrani.

2 - D) Quali caratteristiche particolari, riferendomi a pregi e difetti, avevano i soggetti di quel periodo e cosa l'ha affascinata sin da subito ?
R) La cosa che mi colpì fu lo stile e l’eleganza anche se in quel periodo avevano spalle un pò più pronunciate.

3 - D) Tra gli storici allevatori pionieri della razza, secondo lei chi, in che modo e con quali pregi ne ha influenzato maggiormente lo sviluppo, gettando nel tempo le basi che ci hanno portato allo Scotch Fancy dei giorni nostri ?
R) Per me uno dei pionieri dello Scotch e Carmine Settembre, migliorando la razza con taglia e posizione.

4 - D) Da quale ceppo provenivano le sue prime coppie e su quali linee, negli anni a seguire, ha basato il suo lavoro genetico ?
R) Le prime coppie le comprò mio padre da Carmine Settembre e da dire che il mio allevamento l'ho ereditato da mio padre è lui che mi ha trasmesso la passione di allevare canarini.

5 - D) A quali pregi da maggiore importanza nella scelta dei riproduttori e quali soggetti elimina categoricamente dalla riproduzione ?
R) Diciamo che preferisco i canarini di buona taglia, puliti di spalle e che hanno la cosiddetta sventratura, poi ovviamente cerco di tenere canarini di ottima posizione. Quelli che tolgo sono soggetti che non vanno in posizione e quelli di piccola taglia.

6 - D) Che importanza ha la consanguineità nelle sue combinazioni genetiche ? …e l'utilizzo del carattere intenso ?
R) Io la consanguineità evito di utilizzarla perché gioco forza te la ritrovi, anche se per il passato l’ho utilizzata con buoni risultati.

7 - D) Un corretto programma di allevamento, ad un certo punto porta inevitabilmente a dover rinsanguare accoppiando in “rottura”. Vuole dirci in che modo procede e se per caso ha una sorta di collaborazione con qualche allevatore ?
R) Sono d’accordo nell’inserimento di nuovi soggetti per spezzare quella consanguineità che si è creata negli anni, anche se non è facile trovare chi ti cede soggetti con determinate caratteristiche. In passato ho scambiato canarini con un caro amico Vincenzo De Filippis (che ora non alleva più e spero cambi presto idea per tornare ad allevare questa splendida razza).

8 - D) Cosa pensa del livello di selezione che ha raggiunto oggi la razza e su quali caratteristiche, riferendomi a pregi e difetti, bisognerebbe porre maggiore attenzione negli accoppiamenti?
R) Io credo che oggi la razza abbia raggiunto un buon livello selettivo, anche se credo che si possa ancora migliorare, cercando di eliminare i difetti che riscontriamo sulle mostre ornitologiche quali, punte delle ali incrociate, soggetti di scarsa posizione e di taglia piccola.


9 - D) Analizzando i risultati delle più importanti mostre ornitologiche - dove per l’alto numero di soggetti iscritti, a giudicare la razza è più di un singolo giudice – spesso si riscontrano valutazioni completamente discordanti tra loro. Non crede che manchi una “linea guida”, capace di uniformare i criteri di giudizio in modo da indirizzare correttamente l’allevamento in quel determinato periodo ? Secondo lei, un meeting annuale organizzato dal club, con relatore un esperto della razza, potrebbe essere utile alla formazione di nuovi allevatori e “giudici specialisti” ?
R) No non credo, esiste uno standard in uso nella FOI e indirizzi precisi nei criteri di giudizio attualmente in uso ai giudici. Purtroppo la differenza di giudizio che spesso riscontriamo è inevitabile calcolando che stiamo giudicando un canarino tenendolo per pochi minuti a disposizione.

✋✋✋ Prima di fare la prossima domanda consentitemi di esprimere un mio pensiero: sono fermamente convinto che il club di razza debba essere il più importante organo preposto alla tutela della razza a 360°, ricordando soprattutto che lo scopo del giudizio che avviene alle mostre, non si limita alla mera classifica, ma è l’unico strumento per migliorare la razza, indirizzando correttamente l’allevamento, perchè bisogna tener bene a mente che i canarini premiati alle mostre saranno i protagonisti delle cove. Eccoci con la domanda…👍👍👍

10 - D) Secondo lei cosa potrebbe fare la CCTTNN-CFPL, magari in sinergia con lo Scotch Canary Club, per garantire, nelle mostre più importanti, un “giudice specialista” ?
R) Secondo me la commissione tecnica potrebbe fare di più in quanto organo federale, rivolgendosi ai club di specializzazione e agli allevatori stessi, raccogliendo quelle informazioni utili per migliorare la fase di giudizio.

11 - D) Nella precedente raccolta d’interviste “Punti di vista sullo Scotch Fancy” sono rimasto colpito da alcune risposte date alla seconda domanda, domanda che ritroviamo anche in questa intervista. In sintesi tutti gli allevatori intervistati sono stati affascinati dalle rotondità che contraddistingue la razza, molti per definire lo scotch hanno utilizzato l’aggettivo “elegante”… A me ha colpito particolarmente la seguente risposta, che condivido in pieno e per evitare errori, cito testualmente: “Ciò che mi ha affascinato di questa razza è stata la forma particolare, l’eleganza, questa figura esile, cilindrica e quel senso di leggerezza che mi ha trasmesso.” Premesso che lo standard cita testualmente: “Lo scotch non dovrà mai dare l’impressione di pesantezza”, secondo quello che vediamo oggi alle mostre, non crede che i soggetti sopra descritti, siano spesso penalizzati per favorire soggetti molto pesanti, grossolani ed inevitabilmente grandi di taglia ? Secondo lei perché ? Si sta sbagliando qualcosa ?
R) No secondo me no, da premettere che lo scotch è collocato nelle razze di forma e posizione pesanti, ovviamente non deve essere un canarino tozzo e largo ma nemmeno un canarino che non rispetti la taglia e senza il giusto slancio.

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