Sig. Federico Cafiero |
1 - D) Vuole raccontare in che anno e dove
ha visto per la prima volta lo Scotch Fancy ?
R) La prima volta che vidi uno Scotch Fancy
era nel 1996, andai con mio padre in un’uccelleria del mio quartiere per
comprare mangime per canarini, visto che mio padre allevava canarini nostrani.
2 - D) Quali caratteristiche particolari,
riferendomi a pregi e difetti, avevano i soggetti di quel periodo e cosa l'ha
affascinata sin da subito ?
R) La cosa che mi colpì fu lo stile e
l’eleganza anche se in quel periodo avevano spalle un pò più pronunciate.
3 - D) Tra gli storici allevatori
pionieri della razza, secondo lei chi, in che modo e con quali pregi ne ha
influenzato maggiormente lo sviluppo, gettando nel tempo le basi che ci hanno
portato allo Scotch Fancy dei giorni nostri ?
R) Per me uno dei pionieri dello Scotch e
Carmine Settembre, migliorando la razza con taglia e posizione.
4 - D) Da quale ceppo provenivano le sue
prime coppie e su quali linee, negli anni a seguire, ha basato il suo lavoro
genetico ?
R) Le prime coppie le comprò mio padre da
Carmine Settembre e da dire che il mio allevamento l'ho ereditato da mio padre è
lui che mi ha trasmesso la passione di allevare canarini.
5 - D) A quali pregi da maggiore
importanza nella scelta dei riproduttori e quali soggetti elimina
categoricamente dalla riproduzione ?
R) Diciamo che preferisco i canarini di
buona taglia, puliti di spalle e che hanno la cosiddetta sventratura, poi
ovviamente cerco di tenere canarini di ottima posizione. Quelli che tolgo sono
soggetti che non vanno in posizione e quelli di piccola taglia.
6 - D) Che importanza ha la
consanguineità nelle sue combinazioni genetiche ? …e l'utilizzo del carattere
intenso ?
R) Io la consanguineità evito di
utilizzarla perché gioco forza te la ritrovi, anche se per il passato l’ho
utilizzata con buoni risultati.
7 - D) Un corretto programma di
allevamento, ad un certo punto porta inevitabilmente a dover rinsanguare
accoppiando in “rottura”. Vuole dirci in che modo procede e se per caso ha una
sorta di collaborazione con qualche allevatore ?
R) Sono d’accordo nell’inserimento di
nuovi soggetti per spezzare quella consanguineità che si è creata negli anni,
anche se non è facile trovare chi ti cede soggetti con determinate
caratteristiche. In passato ho scambiato canarini con un caro amico Vincenzo De
Filippis (che ora non alleva più e spero cambi presto idea per tornare ad
allevare questa splendida razza).
8 - D) Cosa pensa del livello di
selezione che ha raggiunto oggi la razza e su quali caratteristiche,
riferendomi a pregi e difetti, bisognerebbe porre maggiore attenzione negli
accoppiamenti?
R) Io credo che oggi la razza abbia
raggiunto un buon livello selettivo, anche se credo che si possa ancora
migliorare, cercando di eliminare i difetti che riscontriamo sulle mostre
ornitologiche quali, punte delle ali incrociate, soggetti di scarsa posizione e
di taglia piccola.
9 - D) Analizzando i risultati delle più importanti
mostre ornitologiche - dove per l’alto numero di soggetti iscritti, a giudicare
la razza è più di un singolo giudice – spesso si riscontrano valutazioni completamente
discordanti tra loro. Non crede che manchi una “linea guida”, capace di
uniformare i criteri di giudizio in modo da indirizzare correttamente
l’allevamento in quel determinato periodo ? Secondo lei, un meeting annuale
organizzato dal club, con relatore un esperto della razza, potrebbe essere
utile alla formazione di nuovi allevatori e “giudici specialisti” ?
R) No non credo, esiste uno standard in
uso nella FOI e indirizzi precisi nei criteri di giudizio attualmente in uso ai
giudici. Purtroppo la differenza di giudizio che spesso riscontriamo è
inevitabile calcolando che stiamo giudicando un canarino tenendolo per pochi
minuti a disposizione.
✋✋✋ Prima di fare la prossima domanda
consentitemi di esprimere un mio pensiero: sono fermamente convinto che il club
di razza debba essere il più importante organo preposto alla tutela della razza
a 360°, ricordando soprattutto che lo scopo del giudizio che avviene alle
mostre, non si limita alla mera classifica, ma è l’unico strumento per
migliorare la razza, indirizzando correttamente l’allevamento, perchè bisogna
tener bene a mente che i canarini premiati alle mostre saranno i protagonisti
delle cove. Eccoci con la domanda…👍👍👍
10 - D) Secondo lei cosa potrebbe fare la
CCTTNN-CFPL, magari in sinergia con lo Scotch Canary Club, per garantire, nelle
mostre più importanti, un “giudice specialista” ?
R) Secondo me la commissione tecnica
potrebbe fare di più in quanto organo federale, rivolgendosi ai club di
specializzazione e agli allevatori stessi, raccogliendo quelle informazioni
utili per migliorare la fase di giudizio.
11 - D) Nella precedente raccolta
d’interviste “Punti di vista sullo Scotch Fancy” sono rimasto colpito da alcune
risposte date alla seconda domanda, domanda che ritroviamo anche in questa
intervista. In sintesi tutti gli allevatori intervistati sono stati affascinati
dalle rotondità che contraddistingue la razza, molti per definire lo scotch
hanno utilizzato l’aggettivo “elegante”… A me ha colpito particolarmente la
seguente risposta, che condivido in pieno e per evitare errori, cito testualmente:
“Ciò che mi ha affascinato di questa razza è stata la forma
particolare, l’eleganza, questa figura esile, cilindrica e quel senso di
leggerezza che mi ha trasmesso.” Premesso che lo standard cita
testualmente: “Lo scotch non dovrà mai dare l’impressione di pesantezza”,
secondo quello che vediamo oggi alle mostre, non crede che i soggetti sopra descritti,
siano spesso penalizzati per favorire soggetti molto pesanti, grossolani ed
inevitabilmente grandi di taglia ? Secondo lei perché ? Si sta sbagliando
qualcosa ?
R) No secondo me no, da premettere che lo scotch è
collocato nelle razze di forma e posizione pesanti, ovviamente non deve essere
un canarino tozzo e largo ma nemmeno un canarino che non rispetti la taglia e
senza il giusto slancio.
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