Sig. Antimo Russo |
1 - D) Vuole raccontare in che anno e dove ha visto per la
prima volta lo Scotch Fancy ?
R) La prima volta che
ho visto lo Scotch Fancy è stato a Mugnano di Napoli in una comune uccelleria nel
lontano 1997.
2 - D) Quali caratteristiche particolari, riferendomi a pregi e difetti, avevano i
soggetti di quel periodo e cosa l'ha affascinata sin da subito ?
R) In quel periodo i difetti erano che gli Scotch avevano le spalle molto evidenti con poche rotondità e il pregio era che
avevano una buona sventratura. In quel momento non mi affascinavano molto.
3 -
D) Tra gli storici allevatori pionieri della razza, secondo lei chi, in che
modo e con quali pregi ne ha influenzato maggiormente lo sviluppo, gettando nel
tempo le basi che ci hanno portato allo Scotch Fancy dei giorni nostri ?
R) Un allevatore storico e pioniere è Amedeo
Rotondo e dal momento che l’ho conosciuto sono rimasto affascinato dagli Scotch
per il loro colore, il loro piumaggio e l’accostarsi notevolmente allo
standard, egli selezionando un tipo di canarino sottile, affusolato e ricco di
lipocromo ha gettato le basi che ci hanno portato allo Scotch Fancy dei nostri
giorni.
4 -
D) Da quale ceppo provenivano le sue prime coppie e su quali linee, negli anni
a seguire, ha basato il suo lavoro genetico ?
R) Le mie prime coppie provenivano dal ceppo
di Amedeo Rotondo e proprio su quello ho sviluppato il mio lavoro genetico.
5 -
D) A quali pregi ha dato maggiore importanza nello scegliere i suoi
capostipiti?
R) Ho dato maggiore importanza per i maschi, alla
taglia e al colore, per le femmine la forma e la posizione.
6 -
D) Che importanza ha la consanguineità nelle sue combinazioni genetiche? …e
l'utilizzo del carattere intenso?
R) La consanguineità nelle mie combinazioni
genetiche è larga con inserimento di pochi soggetti nuovi. Se come carattere
intenso si intende uno Scotch con piumaggio cortissimo ricco di colore ma con
spigolatura, allora ha avuto una rilevanza importante nel mio allevamento.
7 -
D) Un corretto programma di allevamento, ad un certo punto porta
inevitabilmente a dover rinsanguare accoppiando in “rottura”. Non le chiederò
che linee di sangue utilizza - perché come disse tempo fa un mio carissimo
amico, “l’allevatore è come il pasticcere, non ti darà mai la ricetta
esatta...” - ma vuole dirci in che modo procede e quante difficoltà trova a
reperire soggetti con sangue nuovo?
R)
Le difficoltà nel reperire soggetti nuovi e interessanti è notevole e proprio
per questo motivo ho sempre
cercato di rinsanguare con canarini appartenenti, anche alla lontana, alla mia
linea di sangue. Negli anni ho provato con linee diverse ma il risultato è
stato sempre deludente.
8 -
D) In base alla sua esperienza, con quali linee di sangue si esprimono meglio
in riproduzione i suoi soggetti?
R) Devo dire che ho riscontrato dei buoni
risultati accoppiando i miei soggetti con quelli di alcuni amici allevatori
che, con le loro idee, hanno sposato questa mia politica selettiva e sono:
Nicola Iavarone, Gaetano Iorio, Paolo Califano e Rosario Attanasio.
9 -
D) Cosa pensa del livello di selezione che ha raggiunto oggi la razza e su
quali caratteristiche, riferendomi a pregi e difetti, bisognerebbe porre
maggiore attenzione negli accoppiamenti?
R) Il livello raggiunto da questa nobile razza
è notevole. Spero che oltre alla taglia (che è cosa importante) si tenga
presente l’eleganza.
10 - D) Quale consiglio si sente di dare ai giovani allevatori
che si accingono a scegliere i loro futuri riproduttori?
R) Rivolgersi sempre
ad un allevatore serio, che abbia esperienza di anni di allevamento ed i suoi Scotch si avvicinino allo standard.
Cordiali saluti
Antimo Russo
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