venerdì 28 giugno 2019

I Signori dello Scotch Fancy: Alfonso Del Mastro

Sig. Alfonso Del Mastro

1 - D) Vuole raccontare in che anno e dove ha visto per la prima volta lo Scotch Fancy ?
R) Certo, appena ventenne, su invito di un amico di vecchia data, mi recai nel suo piccolo allevamento, dove lui aveva da poco acquistato una coppia. La femmina era intenta a covare ed il maschio, come sempre accade, sfoggiava in attesa della prole, tutta la sua silhouette.
 
2 - D) Quali caratteristiche particolari, riferendomi a pregi e difetti, avevano i soggetti di quel periodo e cosa l'ha affascinata sin da subito ?
R) Forse il piumaggio non era molto composto, ancora un pò lungo, ma ricordo che già allora non era raro vedere soggetti pregiati, di buona taglia e posizione.
- La cosa che più mi ha affascinato nello Scotch Fancy è stato, oltre alle sue forme, rotondità e lunghezza, la sua "femminilità. Lo definisco il canarino dal sangue blù, un pò effemminato, basta stimolarlo ed è lì che sfoggia tutta la sua armonia, fingendosi timoroso al minimo sollecito.

3 - D) Tra gli storici allevatori pionieri della razza, secondo lei chi, in che modo e con quali pregi ne ha influenzato maggiormente lo sviluppo, gettando nel tempo le basi che ci hanno portato allo Scotch Fancy dei giorni nostri ?
R) Come ben noto a tutti, lo Scotch Fancy è molto allevato al sud d'Italia, in particolar modo in Campania e riferendomi ad allevatori nella mia zona e a me conosciuti, non posso che citare gli amici Carmine Settembre e Francesco Speranza, veri pionieri dello Scotch Fancy, ma sono certo che tanti altri hanno contribuito alla evoluzione della razza. Ovviamente guidati dallo standard ufficiale hanno perseguito precise linee guide, elevandone le caratteristiche richieste.

4 - D) Da quale ceppo provenivano le sue prime coppie e su quali linee, negli anni a seguire, ha basato il suo lavoro genetico ?
R) In effetti, come spesso accade, i primi anni ho attinto da rivenditori della mia zona (uccellerie), senza dare peso alla provenienza, poi successivamente dando importanza alla razza e ad una seria selezione, ho incrociato quanto di buono nel mio piccolo allevamento con qualche soggetto di buona fattura, cedutomi nel tempo dagli amici Carmine Settembre, Antonio Torre e Federico Cafiero, ottenendo da subito (un pò di fortuna ci vuole), soggetti di elevata qualità.

5 - D) A quali pregi da maggiore importanza nella scelta dei riproduttori e quali soggetti elimina categoricamente dalla riproduzione ?
R) Pregi di maggiore importanza nei miei riproduttori sono taglia e piumaggio. Evito soggetti con piumaggio lungo e scomposto, preferendo in modo maniacale utilizzare in allevamento femmine di ottima taglia. Scarto da subito soggetti con spalle schiacciate e di piccola taglia. Ovviamente perseguo le altre caratteristiche richieste dallo standard ufficiale, quali rotondità estrema e ottima posizione, cosa non facile da ottenere e di non di facile realizzazione, ma che devono essere sempre ambite dall'allevatore.

6 - D) Che importanza ha la consanguineità nelle sue combinazioni genetiche ? …e l'utilizzo del carattere intenso ?
R) Nota dolente la consanguineità, penso che sia presente in ogni allevamento. Nel giro di qualche anno, gioco forza, te la ritrovi. Se usata con criterio ed in modo razionale può essere utile a fissare caratteristiche utili alla selezione, diversamente si corre il rischio di fissare difetti che ti costano poi anni di lavoro.
- La selezione degli intensi, a mio avviso, non ha ancora trovato nella razza scotch una giusta espressione, resta ancora distante nelle caratteristiche richieste dallo standard. Seppur ambito da tanti, resta ancora larga la forbice con il brinato, diversamente da quanto si riscontra in altre razze di canarini. Intanto i numeri ci dicono che la presenza nelle mostre è ancora molto bassa per cui ne consegue una bassa qualità, in ogni caso di tanto in tanto non è raro ammirare qualche ottimo soggetto. Personalmente, contrariamente a quanto nei dettami che il mondo ornitologico suggerisce, non utilizzo intensi nel mio allevamento ai fini della correzione del piumaggio abbondante e/o scomposto, ma solo per il gusto di riprodurli. Diversamente ho avuto riscontro nell'utilizzo di melaninici quali ottimi cinnamon e/o pezzati che sempre contribuiscono al miglioramento del piumaggio.

7 - D) Un corretto programma di allevamento, ad un certo punto porta inevitabilmente a dover rinsanguare accoppiando in “rottura”. Vuole dirci in che modo procede e se per caso ha una sorta di collaborazione con qualche allevatore ?
R) Sono d'accordo, è inevitabile. Nel giro di qualche anno è necessario. Diversamente, e mi rifaccio al prolungato utilizzo degli stessi soggetti in allevamento, ti ritrovi difetti geneticamente consolidati. Solitamente scelgo soggetti, senza dare peso alla provenienza, ma che abbiano caratteristiche utili a compensare e rafforzare la selezione, correggendone i difetti palesati man mano nel tempo.

8 - D) Cosa pensa del livello di selezione che ha raggiunto oggi la razza e su quali caratteristiche, riferendomi a pregi e difetti, bisognerebbe porre maggiore attenzione negli accoppiamenti ?
R) Su questa tematica sono alquanto preoccupato, ottimi e tipici soggetti sono sempre presenti nelle varie manifestazioni ornitologiche ma mi pongo sempre la stessa domanda: quanti soggetti  ogni anno bisogna produrre per ottenere soggetti di ottima qualità ? Tanti purtroppo, la percentuale è ancora molto alta, pensando in maniera ottimistica 1/10, forse più, ancora troppo scarto. Ogni allevatore dovrebbe essere più ambizioso nella selezione, dovrebbe giudicare i propri canarini con animo critico, se necessario, al fine di migliorarne la qualità richiesta. Maggior attenzione la destinerei alla posizione dello scotch, spesso capita di vedere alle manifestazioni ornitologiche soggetti esposti che peccano anche in questo.

9 - D) Analizzando i risultati delle più importanti mostre ornitologiche - dove per l’alto numero di soggetti iscritti, a giudicare la razza è più di un singolo giudice – spesso si riscontrano valutazioni completamente discordanti tra loro. Non crede che manchi una “linea guida”, capace di uniformare i criteri di giudizio in modo da indirizzare correttamente l’allevamento in quel determinato periodo ? Secondo lei, un meeting annuale organizzato dal club, con relatore un esperto della razza, potrebbe essere utile alla formazione di nuovi allevatori e “giudici specialisti” ?
R) Personalmente penso che la difformità di giudizio, per la quale spesso ci troviamo a essere distanti ed in pieno disaccordo, possa non essere addebitabile al giudizio del giudice, ma anche al soggetto stesso. Ricordo che ci troviamo di fronte ad una razza di " forma e posizione liscia" e basta veramente poco per ottenere un giudizio negativo. Tante volte, e parlo di qualche mio soggetto, ho ottenuto il primo posto in una manifestazione e appena la sufficienza in un altra, per giunta dallo stesso giudice.
- Linee guida non mancano, ricordo i criteri di giudizio editi FOI ed il lavoro fatto dalle CCTTNN, manca invece un confronto tra allevatori, giudici e organi federali per il quale mi auguro per il futuro possa verificarsi.

✋✋✋ Prima di fare la prossima domanda consentitemi di esprimere un mio pensiero: sono fermamente convinto che il club di razza debba essere il più importante organo preposto alla tutela della razza a 360°, ricordando soprattutto che lo scopo del giudizio che avviene alle mostre, non si limita alla mera classifica, ma è l’unico strumento per migliorare la razza, indirizzando correttamente l’allevamento, perchè bisogna tener bene a mente che i canarini premiati alle mostre saranno i protagonisti delle cove. Eccoci con la domanda… 👍👍👍

10 - D) Secondo lei cosa potrebbe fare la CCTTNN-CFPL, magari in sinergia con lo Scotch Canary Club, per garantire, nelle mostre più importanti, un “giudice specialista” ?
R) Bella domanda, tanto si potrebbe fare......., quello che manca appunto, e mi rifaccio alla precedente risposta, è una sinergia tra le parti. Nota dolente invece è la specializzazione di un giudice. Personalmente accredito in toto, per lo Scotch Fancy, non più di 5/6 giudici specialisti in tutto il territorio nazionale, tanti altri non hanno idea, vuoi anche perchè probabilmente mai allevati. Purtroppo mi rendo anche conto che ci troviamo di fronte ad una razza troppo circostanziata e limitata a solo due regioni, fatto salvo qualche sporadico allevatore altrove. C'è da considerare di contro, che giudicare tante razze di canarini di F.P.L., ben 22  riconosciute al momento, è cosa ardua e difficile per tutti, personalmente  non mi calerei nei panni di un giudice, per cui ritengo che bisognerebbe cambiare le regole limitando le razze da giudicare e solo così potremmo allora parlare di giudice "specialista".

11 - D) Nella precedente raccolta d’interviste “Punti di vista sullo Scotch Fancy” sono rimasto colpito da alcune risposte date alla seconda domanda, domanda che ritroviamo anche in questa intervista. In sintesi tutti gli allevatori intervistati sono stati affascinati dalle rotondità che contraddistingue la razza, molti per definire lo scotch hanno utilizzato l’aggettivo “elegante”…
A me ha colpito particolarmente la seguente risposta, che condivido in pieno e per evitare errori, cito testualmente: “Ciò che mi ha affascinato di questa razza è stata la forma particolare, l’eleganza, questa figura esile, cilindrica e quel senso di leggerezza che mi ha trasmesso.”
Premesso che lo standard cita testualmente: “Lo scotch non dovrà mai dare l’impressione di pesantezza”, secondo quello che vediamo oggi alle mostre, non crede che i soggetti sopra descritti, siano spesso penalizzati per favorire soggetti molto pesanti, grossolani ed inevitabilmente grandi di taglia ? Secondo lei perché ? Si sta sbagliando qualcosa ?
R) No, non credo che nelle manifestazioni si preferisca soggetti pesanti a discapito di altri. Voglio ricordare che lo Scotch Fancy è collocato nella famiglia di canarini F.P.L. di taglia pesante, e non può essere un canarino "esile", ne un canarino largo e grossolano. Lo standard in uso non lascia interpretazioni, lo Scotch Fancy deve esprimere nei suoi 17 cm. tutta la sua eleganza, nelle forme rotonde e cilindriche, con un piumaggio liscio, aderente e composto in tutta la sua lunghezza. Tutto ciò è ben noto agli appassionati della razza.
- Concordo che qualcosa si debba sempre correggere, problemi nella razza se ne riscontrano sempre, ma mi piace sottolineare che si alleva per pura passione, la selezione si fa in allevamento e non stando seduti dietro ad un pc utilizzando un programma autocad, sarebbe così tutto più facile, e meno male che così non è.

Un abbraccio.

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