Sig. Alfonso Del Mastro |
1 - D) Vuole raccontare in che anno e dove
ha visto per la prima volta lo Scotch Fancy ?
R) Certo, appena ventenne, su invito di
un amico di vecchia data, mi recai nel suo piccolo allevamento, dove lui aveva
da poco acquistato una coppia. La femmina era intenta a covare ed il maschio,
come sempre accade, sfoggiava in attesa della prole, tutta la sua
silhouette.
2 - D) Quali caratteristiche particolari,
riferendomi a pregi e difetti, avevano i soggetti di quel periodo e cosa l'ha
affascinata sin da subito ?
R) Forse il piumaggio non era molto
composto, ancora un pò lungo, ma ricordo che già allora non era raro vedere
soggetti pregiati, di buona taglia e posizione.
- La cosa che più mi ha affascinato
nello Scotch Fancy è stato, oltre alle sue forme, rotondità e lunghezza, la sua
"femminilità. Lo definisco il canarino dal sangue blù, un pò effemminato,
basta stimolarlo ed è lì che sfoggia tutta la sua armonia, fingendosi timoroso
al minimo sollecito.
3 - D) Tra gli storici allevatori
pionieri della razza, secondo lei chi, in che modo e con quali pregi ne ha
influenzato maggiormente lo sviluppo, gettando nel tempo le basi che ci hanno
portato allo Scotch Fancy dei giorni nostri ?
R) Come ben noto a tutti, lo Scotch Fancy
è molto allevato al sud d'Italia, in particolar modo in Campania e riferendomi
ad allevatori nella mia zona e a me conosciuti, non posso che citare gli amici
Carmine Settembre e Francesco Speranza, veri pionieri dello Scotch Fancy, ma
sono certo che tanti altri hanno contribuito alla evoluzione della razza.
Ovviamente guidati dallo standard ufficiale hanno perseguito precise linee
guide, elevandone le caratteristiche richieste.
4 - D) Da quale ceppo provenivano le sue
prime coppie e su quali linee, negli anni a seguire, ha basato il suo lavoro
genetico ?
R) In effetti, come spesso accade, i
primi anni ho attinto da rivenditori della mia zona (uccellerie), senza dare
peso alla provenienza, poi successivamente dando importanza alla razza e ad una
seria selezione, ho incrociato quanto di buono nel mio piccolo allevamento con
qualche soggetto di buona fattura, cedutomi nel tempo dagli amici Carmine Settembre,
Antonio Torre e Federico Cafiero, ottenendo da subito (un pò di fortuna ci
vuole), soggetti di elevata qualità.
5 - D) A quali pregi da maggiore
importanza nella scelta dei riproduttori e quali soggetti elimina
categoricamente dalla riproduzione ?
R) Pregi di maggiore importanza nei miei
riproduttori sono taglia e piumaggio. Evito soggetti con piumaggio lungo e
scomposto, preferendo in modo maniacale utilizzare in allevamento femmine di
ottima taglia. Scarto da subito soggetti con spalle schiacciate e di piccola
taglia. Ovviamente perseguo le altre caratteristiche richieste dallo standard
ufficiale, quali rotondità estrema e ottima posizione, cosa non facile da
ottenere e di non di facile realizzazione, ma che devono essere sempre ambite
dall'allevatore.
6 - D) Che importanza ha la
consanguineità nelle sue combinazioni genetiche ? …e l'utilizzo del carattere
intenso ?
R) Nota dolente la consanguineità, penso
che sia presente in ogni allevamento. Nel giro di qualche anno, gioco forza, te
la ritrovi. Se usata con criterio ed in modo razionale può essere utile a
fissare caratteristiche utili alla selezione, diversamente si corre il rischio
di fissare difetti che ti costano poi anni di lavoro.
- La selezione degli intensi, a mio
avviso, non ha ancora trovato nella razza scotch una giusta espressione, resta
ancora distante nelle caratteristiche richieste dallo standard. Seppur ambito
da tanti, resta ancora larga la forbice con il brinato, diversamente da quanto
si riscontra in altre razze di canarini. Intanto i numeri ci dicono che la
presenza nelle mostre è ancora molto bassa per cui ne consegue una bassa
qualità, in ogni caso di tanto in tanto non è raro ammirare qualche ottimo
soggetto. Personalmente, contrariamente a quanto nei dettami che il mondo ornitologico
suggerisce, non utilizzo intensi nel mio allevamento ai fini della correzione
del piumaggio abbondante e/o scomposto, ma solo per il gusto di riprodurli.
Diversamente ho avuto riscontro nell'utilizzo di melaninici quali ottimi
cinnamon e/o pezzati che sempre contribuiscono al miglioramento del piumaggio.
7 - D) Un corretto programma di
allevamento, ad un certo punto porta inevitabilmente a dover rinsanguare
accoppiando in “rottura”. Vuole dirci in che modo procede e se per caso ha una
sorta di collaborazione con qualche allevatore ?
R) Sono d'accordo, è inevitabile. Nel
giro di qualche anno è necessario. Diversamente, e mi rifaccio al prolungato
utilizzo degli stessi soggetti in allevamento, ti ritrovi difetti
geneticamente consolidati. Solitamente scelgo soggetti, senza dare peso alla
provenienza, ma che abbiano caratteristiche utili a compensare e rafforzare la
selezione, correggendone i difetti palesati man mano nel tempo.
8 - D) Cosa pensa del livello di
selezione che ha raggiunto oggi la razza e su quali caratteristiche,
riferendomi a pregi e difetti, bisognerebbe porre maggiore attenzione negli
accoppiamenti ?
R) Su questa tematica sono alquanto
preoccupato, ottimi e tipici soggetti sono sempre presenti nelle varie
manifestazioni ornitologiche ma mi pongo sempre la stessa domanda: quanti
soggetti ogni anno bisogna produrre per ottenere soggetti di ottima
qualità ? Tanti purtroppo, la percentuale è ancora molto alta, pensando in
maniera ottimistica 1/10, forse più, ancora troppo scarto. Ogni allevatore
dovrebbe essere più ambizioso nella selezione, dovrebbe giudicare i propri
canarini con animo critico, se necessario, al fine di migliorarne la qualità
richiesta. Maggior attenzione la destinerei alla posizione dello scotch, spesso
capita di vedere alle manifestazioni ornitologiche soggetti esposti che peccano
anche in questo.
9 - D) Analizzando i risultati delle più importanti
mostre ornitologiche - dove per l’alto numero di soggetti iscritti, a giudicare
la razza è più di un singolo giudice – spesso si riscontrano valutazioni completamente
discordanti tra loro. Non crede che manchi una “linea guida”, capace di
uniformare i criteri di giudizio in modo da indirizzare correttamente
l’allevamento in quel determinato periodo ? Secondo lei, un meeting annuale
organizzato dal club, con relatore un esperto della razza, potrebbe essere
utile alla formazione di nuovi allevatori e “giudici specialisti” ?
R) Personalmente penso che la difformità
di giudizio, per la quale spesso ci troviamo a essere distanti ed in pieno
disaccordo, possa non essere addebitabile al giudizio del giudice, ma anche al
soggetto stesso. Ricordo che ci troviamo di fronte ad una razza di " forma
e posizione liscia" e basta veramente poco per ottenere un giudizio
negativo. Tante volte, e parlo di qualche mio soggetto, ho ottenuto il primo
posto in una manifestazione e appena la sufficienza in un altra, per giunta
dallo stesso giudice.
- Linee guida non mancano, ricordo i
criteri di giudizio editi FOI ed il lavoro fatto dalle CCTTNN, manca invece un
confronto tra allevatori, giudici e organi federali per il quale mi auguro per
il futuro possa verificarsi.
✋✋✋ Prima di fare la prossima domanda
consentitemi di esprimere un mio pensiero: sono fermamente convinto che il club
di razza debba essere il più importante organo preposto alla tutela della razza
a 360°, ricordando soprattutto che lo scopo del giudizio che avviene alle
mostre, non si limita alla mera classifica, ma è l’unico strumento per
migliorare la razza, indirizzando correttamente l’allevamento, perchè bisogna
tener bene a mente che i canarini premiati alle mostre saranno i protagonisti
delle cove. Eccoci con la domanda… 👍👍👍
10 - D) Secondo lei cosa potrebbe fare la
CCTTNN-CFPL, magari in sinergia con lo Scotch Canary Club, per garantire, nelle
mostre più importanti, un “giudice specialista” ?
R) Bella domanda, tanto si potrebbe
fare......., quello che manca appunto, e mi rifaccio alla precedente risposta,
è una sinergia tra le parti. Nota dolente invece è la specializzazione di un
giudice. Personalmente accredito in toto, per lo Scotch Fancy, non più di 5/6
giudici specialisti in tutto il territorio nazionale, tanti altri non hanno
idea, vuoi anche perchè probabilmente mai allevati. Purtroppo mi rendo anche
conto che ci troviamo di fronte ad una razza troppo circostanziata e limitata a
solo due regioni, fatto salvo qualche sporadico allevatore altrove. C'è da
considerare di contro, che giudicare tante razze di canarini di F.P.L., ben
22 riconosciute al momento, è cosa ardua e difficile per tutti,
personalmente non mi calerei nei panni di un giudice, per cui ritengo che
bisognerebbe cambiare le regole limitando le razze da giudicare e solo così
potremmo allora parlare di giudice "specialista".
11 - D) Nella precedente raccolta
d’interviste “Punti di vista sullo Scotch Fancy” sono rimasto colpito da alcune
risposte date alla seconda domanda, domanda che ritroviamo anche in questa
intervista. In sintesi tutti gli allevatori intervistati sono stati affascinati
dalle rotondità che contraddistingue la razza, molti per definire lo scotch
hanno utilizzato l’aggettivo “elegante”…
A me ha colpito particolarmente la
seguente risposta, che condivido in pieno e per evitare errori, cito testualmente:
“Ciò che mi ha affascinato di questa razza è stata la forma
particolare, l’eleganza, questa figura esile, cilindrica e quel senso di
leggerezza che mi ha trasmesso.”
Premesso che lo standard cita
testualmente: “Lo scotch non dovrà mai dare l’impressione di pesantezza”,
secondo quello che vediamo oggi alle mostre, non crede che i soggetti sopra descritti,
siano spesso penalizzati per favorire soggetti molto pesanti, grossolani ed
inevitabilmente grandi di taglia ? Secondo lei perché ? Si sta sbagliando
qualcosa ?
R) No, non credo che nelle manifestazioni
si preferisca soggetti pesanti a discapito di altri. Voglio ricordare che lo Scotch
Fancy è collocato nella famiglia di canarini F.P.L. di taglia pesante, e non
può essere un canarino "esile", ne un canarino largo e grossolano. Lo
standard in uso non lascia interpretazioni, lo Scotch Fancy deve esprimere nei
suoi 17 cm. tutta la sua eleganza, nelle forme rotonde e cilindriche, con un
piumaggio liscio, aderente e composto in tutta la sua lunghezza. Tutto ciò è
ben noto agli appassionati della razza.
- Concordo che qualcosa si debba sempre
correggere, problemi nella razza se ne riscontrano sempre, ma mi piace
sottolineare che si alleva per pura passione, la selezione si fa in allevamento
e non stando seduti dietro ad un pc utilizzando un programma autocad, sarebbe
così tutto più facile, e meno male che così non è.
Nessun commento:
Posta un commento