venerdì 5 luglio 2019

I Signori dello Scotch Fancy: Nicola Iavarone


Sig. Nicola Iavarone
D - 1) Vuole raccontare in che anno e dove ha visto per la prima volta lo Scotch Fancy ?
R) La prima volta che ho visto questa razza è stato parecchio tempo fa, gli allevava lo spazzino del Rione dove io abitavo, diciamo anni ’70 - ’80.

D - 2) Quali caratteristiche particolari, riferendomi a pregi e difetti, avevano i soggetti di quel periodo e cosa l'ha affascinata sin da subito ?

R) I pregi che maggiormente mi hanno colpito erano la loro posizione, quel modo di stare dritti sul posatoio e formare quell’arco che distingue la razza. I difetti più gravi dell’epoca erano le spalle troppo pronunciate, corpo e testa non omogenei tra loro e soggetti troppo piccoli.

D - 3) Tra gli storici allevatori pionieri della razza, secondo lei chi, in che modo e con quali pregi ne ha influenzato maggiormente lo sviluppo, gettando nel tempo le basi che ci hanno portato allo Scotch Fancy dei giorni nostri ?
R) Uno degli storici allevatori della razza, a mio parere, è stato il Sig. Gaetano Persico, lui ha selezionato con lo scopo di riprodurre soggetti omogenei, per omogenei intendo quei canarini che sono belli da guardare, ma che hanno pochissimi difetti. Un altro allevatore è sicuramente il Sig. Amedeo Rotondo, ha sempre prodotto soggetti prorompenti, per prorompenti intendo quei canarini lunghi di taglia ma che allo stesso tempo non danno quel senso di pesantezza.

D - 4) Da quale ceppo provenivano le sue prime coppie e su quali linee, negli anni a seguire, ha basato il suo lavoro genetico ?

R) Le prime coppie che ho formato provenivano da diversi allevatori campani, rispettivamente bravi nel selezionare un particolare pregio, a mio parere importante per la selezione della razza.

D - 5) A quali pregi da maggiore importanza nella scelta dei riproduttori e quali soggetti elimina categoricamente dalla riproduzione ?

R) I primi ad eliminare categoricamente dall’allevamento, sono quei soggetti che mostrano petto pronunciato e dorso piatto, a mio parere sono proprio brutti da guardare. Per me i pregi maggiori sono l’omogeneità nel blocco testa-collo-corpo, diciamo un canarino “giusto”, con un pò di “classe” nell’esprimersi in fase di lavoro, allungando il collo per formare l’arco.  

D - 6) Che importanza ha la consanguineità nelle sue combinazioni genetiche ? …e l'utilizzo del carattere intenso ?

R) La consanguineità per me è molto importante per non scostarsi troppo dal punto di vista che ogni allevatore ha, pratico una consanguineità larga però. Riguardo al carattere intenso, non lo uso più per via della mia esperienza negativa, mi hanno portato solo guai in allevamento.

D - 7) Un corretto programma di allevamento, ad un certo punto porta inevitabilmente a dover rinsanguare accoppiando in “rottura”. Vuole dirci in che modo procede e se per caso ha una sorta di collaborazione con qualche allevatore ?
R) Si, nel mio programma di allevamento rinsanguo puntualmente ogni anno, inserisco due soggetti (dico due), che accoppio puntualmente con i miei, poi l’anno successivo i figli che nascono li riporto in sangue accoppiandoli con i miei, quindi i risultati li vedo sempre al secondo anno e se sono buoni bene, altrimenti si riprova con soggetti nuovi. L’allevatore con il quale ho avuto maggiore collaborazione, nell’esprimere pareri e scambiare idee, è il sig. Antimo Russo, anche se si avevano divergenze, alla fine si arrivava sempre ad un punto comune (critica costruttiva). Credo sia stato utile per entrambi.

D - 8) Cosa pensa del livello di selezione che ha raggiunto oggi la razza e su quali caratteristiche, riferendomi a pregi e difetti, bisognerebbe porre maggiore attenzione negli accoppiamenti?
R) Il livello che ha raggiunto la razza oggi è alto, si vedono soggetti molto belli, con posizione e omogeneità molto equilibrata, quasi perfetti. I difetti più gravi, a mio parere, sono i dorsi piatti, petti pronunciati, code troppo corte e assenza di codione.

D - 9) Analizzando i risultati delle più importanti mostre ornitologiche - dove per l’alto numero di soggetti iscritti, a giudicare la razza è più di un singolo giudice – spesso si riscontrano valutazioni completamente discordanti tra loro. Non crede che manchi una “linea guida”, capace di uniformare i criteri di giudizio in modo da indirizzare correttamente l’allevamento in quel determinato periodo ? Secondo lei, un meeting annuale organizzato dal club, con relatore un esperto della razza, potrebbe essere utile alla formazione di nuovi allevatori e “giudici specialisti” ?
R) Forse una linea guida ci vorrebbe, sicuramente sarebbe utile un confronto tra giudici ed allevatori, ne trarrebbero benefici entrambi.

✋✋✋ Prima di fare la prossima domanda consentitemi di esprimere un mio pensiero: sono fermamente convinto che il club di razza debba essere il più importante organo preposto alla tutela della razza a 360°, ricordando soprattutto che lo scopo del giudizio che avviene alle mostre, non si limita alla mera classifica, ma è l’unico strumento per migliorare la razza, indirizzando correttamente l’allevamento, perchè bisogna tener bene a mente che i canarini premiati alle mostre saranno i protagonisti delle cove. Eccoci con la domanda… 👍👍👍

D - 10) Secondo lei cosa potrebbe fare la CCTTNN-CFPL, magari in sinergia con lo Scotch Canary Club, per garantire, nelle mostre più importanti, un “giudice specialista” ?
R) Fare un meeting annuale con giudici ed allevatori sarebbe molto costruttivo. C’è lo Scotch Day che noi del Club, con non poche difficoltà, stiamo cercando di far crescere a livello nazionale, invitando tutti gli estimatori della razza. Se magari la CCTTNN-CFPL contribuirebbe con la presenza di giudici specialisti, sarebbe una cosa molto costruttiva.

D - 11) Nella precedente raccolta d’interviste “Punti di vista sullo Scotch Fancy” sono rimasto colpito da alcune risposte date alla seconda domanda, domanda che ritroviamo anche in questa intervista. In sintesi tutti gli allevatori intervistati sono stati affascinati dalle rotondità che contraddistingue la razza, molti per definire lo scotch hanno utilizzato l’aggettivo “elegante”…
A me ha colpito particolarmente la seguente risposta, che condivido in pieno e per evitare errori, cito testualmente: “Ciò che mi ha affascinato di questa razza è stata la forma particolare, l’eleganza, questa figura esile, cilindrica e quel senso di leggerezza che mi ha trasmesso.”
Premesso che lo standard cita testualmente: “Lo scotch non dovrà mai dare l’impressione di pesantezza”, secondo quello che vediamo oggi alle mostre, non crede che i soggetti sopra descritti, siano spesso penalizzati per favorire soggetti molto pesanti, grossolani ed inevitabilmente grandi di taglia ? Secondo lei perché ? Si sta sbagliando qualcosa ?
R) Questa domanda è molto intrigante… I soggetti rotondi, eleganti, leggeri sono belli, ma si dovrebbero anche vedere nelle gabbie, intendo che canarini troppo piccoli, anche con queste caratteristiche non soddisfano.
La faccio io una domanda a tutti gli estimatori della razza: è bello un canarino lungo, sottile, con dorso arrotondato, petto scavato, collo lungo, che non siano presenti spalle, coda lunga e stretta, piumaggio carico di lipocromo, testa serpentiforme adeguata al corpo (ne piccola, ne troppo grande), minimo 17 cm di lunghezza ??? Quindi lo standard non è una sola voce o due. Con questo ho voluto dire che il canarino va giudicato nel complesso, dipende solo da che priorità si vuole dare, o no ???.
Con affetto a tutti gli estimatori dello Scotch Fancy
Saluti
Nicola Iavarone

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