Sig. Nicola Iavarone |
D - 1) Vuole raccontare in che anno e dove
ha visto per la prima volta lo Scotch Fancy ?
R) La prima volta che ho visto questa
razza è stato parecchio tempo fa, gli allevava lo spazzino del Rione dove io
abitavo, diciamo anni ’70 - ’80.
D - 2) Quali caratteristiche particolari,
riferendomi a pregi e difetti, avevano i soggetti di quel periodo e cosa l'ha
affascinata sin da subito ?
R) I pregi che maggiormente mi hanno
colpito erano la loro posizione, quel modo di stare dritti sul posatoio e formare
quell’arco che distingue la razza. I difetti più gravi dell’epoca erano le
spalle troppo pronunciate, corpo e testa non omogenei tra loro e soggetti
troppo piccoli.
D - 3) Tra gli storici allevatori
pionieri della razza, secondo lei chi, in che modo e con quali pregi ne ha
influenzato maggiormente lo sviluppo, gettando nel tempo le basi che ci hanno
portato allo Scotch Fancy dei giorni nostri ?
R) Uno degli storici allevatori della
razza, a mio parere, è stato il Sig. Gaetano Persico, lui ha selezionato con lo
scopo di riprodurre soggetti omogenei, per omogenei intendo quei canarini che
sono belli da guardare, ma che hanno pochissimi difetti. Un altro allevatore è
sicuramente il Sig. Amedeo Rotondo, ha sempre prodotto soggetti prorompenti,
per prorompenti intendo quei canarini lunghi di taglia ma che allo stesso tempo
non danno quel senso di pesantezza.
D - 4) Da quale ceppo provenivano le sue
prime coppie e su quali linee, negli anni a seguire, ha basato il suo lavoro
genetico ?
R) Le prime coppie che ho formato provenivano
da diversi allevatori campani, rispettivamente bravi nel selezionare un particolare
pregio, a mio parere importante per la selezione della razza.
D - 5) A quali pregi da maggiore
importanza nella scelta dei riproduttori e quali soggetti elimina
categoricamente dalla riproduzione ?
R) I primi ad eliminare categoricamente
dall’allevamento, sono quei soggetti che mostrano petto pronunciato e dorso
piatto, a mio parere sono proprio brutti da guardare. Per me i pregi maggiori
sono l’omogeneità nel blocco testa-collo-corpo, diciamo un canarino “giusto”,
con un pò di “classe” nell’esprimersi in fase di lavoro, allungando il collo
per formare l’arco.
D - 6) Che importanza ha la consanguineità
nelle sue combinazioni genetiche ? …e l'utilizzo del carattere intenso ?
R) La consanguineità per me è molto
importante per non scostarsi troppo dal punto di vista che ogni allevatore ha, pratico
una consanguineità larga però. Riguardo al carattere intenso, non lo uso più
per via della mia esperienza negativa, mi hanno portato solo guai in allevamento.
D - 7) Un corretto programma di
allevamento, ad un certo punto porta inevitabilmente a dover rinsanguare
accoppiando in “rottura”. Vuole dirci in che modo procede e se per caso ha una
sorta di collaborazione con qualche allevatore ?
R) Si, nel mio programma di allevamento
rinsanguo puntualmente ogni anno, inserisco due soggetti (dico due), che
accoppio puntualmente con i miei, poi l’anno successivo i figli che nascono li
riporto in sangue accoppiandoli con i miei, quindi i risultati li vedo sempre
al secondo anno e se sono buoni bene, altrimenti si riprova con soggetti nuovi.
L’allevatore con il quale ho avuto maggiore collaborazione, nell’esprimere
pareri e scambiare idee, è il sig. Antimo Russo, anche se si avevano divergenze,
alla fine si arrivava sempre ad un punto comune (critica costruttiva). Credo
sia stato utile per entrambi.
D - 8) Cosa pensa del livello di
selezione che ha raggiunto oggi la razza e su quali caratteristiche,
riferendomi a pregi e difetti, bisognerebbe porre maggiore attenzione negli
accoppiamenti?
R) Il livello che ha raggiunto la razza
oggi è alto, si vedono soggetti molto belli, con posizione e omogeneità molto equilibrata,
quasi perfetti. I difetti più gravi, a mio parere, sono i dorsi piatti, petti pronunciati,
code troppo corte e assenza di codione.
D - 9) Analizzando i risultati delle più importanti
mostre ornitologiche - dove per l’alto numero di soggetti iscritti, a giudicare
la razza è più di un singolo giudice – spesso si riscontrano valutazioni completamente
discordanti tra loro. Non crede che manchi una “linea guida”, capace di
uniformare i criteri di giudizio in modo da indirizzare correttamente
l’allevamento in quel determinato periodo ? Secondo lei, un meeting annuale
organizzato dal club, con relatore un esperto della razza, potrebbe essere
utile alla formazione di nuovi allevatori e “giudici specialisti” ?
R) Forse una linea guida ci vorrebbe,
sicuramente sarebbe utile un confronto tra giudici ed allevatori, ne
trarrebbero benefici entrambi.
✋✋✋ Prima di fare la prossima domanda
consentitemi di esprimere un mio pensiero: sono fermamente convinto che il club
di razza debba essere il più importante organo preposto alla tutela della razza
a 360°, ricordando soprattutto che lo scopo del giudizio che avviene alle
mostre, non si limita alla mera classifica, ma è l’unico strumento per
migliorare la razza, indirizzando correttamente l’allevamento, perchè bisogna
tener bene a mente che i canarini premiati alle mostre saranno i protagonisti
delle cove. Eccoci con la domanda… 👍👍👍
D - 10) Secondo lei cosa potrebbe fare la
CCTTNN-CFPL, magari in sinergia con lo Scotch Canary Club, per garantire, nelle
mostre più importanti, un “giudice specialista” ?
R) Fare un meeting annuale con giudici ed
allevatori sarebbe molto costruttivo. C’è lo Scotch Day che noi del Club, con
non poche difficoltà, stiamo cercando di far crescere a livello nazionale,
invitando tutti gli estimatori della razza. Se magari la CCTTNN-CFPL
contribuirebbe con la presenza di giudici specialisti, sarebbe una cosa molto
costruttiva.
D - 11) Nella precedente raccolta
d’interviste “Punti di vista sullo Scotch Fancy” sono rimasto colpito da alcune
risposte date alla seconda domanda, domanda che ritroviamo anche in questa
intervista. In sintesi tutti gli allevatori intervistati sono stati affascinati
dalle rotondità che contraddistingue la razza, molti per definire lo scotch
hanno utilizzato l’aggettivo “elegante”…
A me ha colpito particolarmente la
seguente risposta, che condivido in pieno e per evitare errori, cito testualmente:
“Ciò che mi ha affascinato di questa razza è stata la forma
particolare, l’eleganza, questa figura esile, cilindrica e quel senso di
leggerezza che mi ha trasmesso.”
Premesso che lo standard cita testualmente:
“Lo scotch non dovrà mai dare l’impressione di pesantezza”, secondo quello che
vediamo oggi alle mostre, non crede che i soggetti sopra descritti, siano
spesso penalizzati per favorire soggetti molto pesanti, grossolani ed
inevitabilmente grandi di taglia ? Secondo lei perché ? Si sta sbagliando
qualcosa ?
R) Questa domanda è molto intrigante… I
soggetti rotondi, eleganti, leggeri sono belli, ma si dovrebbero anche vedere
nelle gabbie, intendo che canarini troppo piccoli, anche con queste caratteristiche
non soddisfano.
La faccio io una domanda a tutti gli
estimatori della razza: è bello un canarino lungo, sottile, con dorso
arrotondato, petto scavato, collo lungo, che non siano presenti spalle, coda
lunga e stretta, piumaggio carico di lipocromo, testa serpentiforme adeguata al
corpo (ne piccola, ne troppo grande), minimo 17 cm di lunghezza ??? Quindi lo
standard non è una sola voce o due. Con questo ho voluto dire che il canarino
va giudicato nel complesso, dipende solo da che priorità si vuole dare, o no
???.
Con affetto a tutti gli estimatori dello
Scotch Fancy
Saluti
Nicola Iavarone
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